Salicevivo – XX Fira Internacional del Cistell de Salt – Catalogna
Il 7 e 8 ottobre si è svolta a Salt, in Catalogna, la “XX Fira Internacional del Cistell de Salt”.
Una manifestazione che in occasione del suo ventennale ha riunito oltre 70 cestai provenienti da Spagna, Italia, Francia, Polonia, Danimarca, Stati Uniti, Inghilterra… in un susseguirsi di tecniche antiche e di materiali rigorosamente naturali, con un’ esposizione vastissima di oggetti di uso comune spesso arricchiti dalla fantasia degli artigiani, capaci di trasformarli in vere e proprie opere d’arte o preziosi complementi d’arredo.
Non solo cesti e panieri di ogni foggia e dimensione, ma anche borse, lampadari, culle, ornamenti, suppellettili, vassoi, capanne, cappelli e ogni sorta di oggetto ottenuto intrecciando fibre vegetali. Intrecci di salice, di canna, di sparto (Stipa tenacissima), intrecci con erbe palustri (Thypa latifolia), con midollino, paglia, palma, olivo, castagno, sanguinello ed altri ancora.
Tra tutti i materiali il più utilizzato è sicuramente il salice, sia sbucciato che naturale e in una gran varietà di tonalità di marroni , di verdi, di gialli e persino di blù. Salicevivo quindi non poteva mancare.
La partenza da Urbino: venerdì mattina molto presto, alle 4,00.
I viaggiatori: Viviana, Luisa, Nico e Gabriela, Franco e Vittoria.
Il carico: cesti, cibarie di ogni genere e buonumore.
Inconvenienti: una sosta forzata di quasi nove ore, causata dalla rottura del pulmino preso in affitto, che non è riuscita a rovinare il buonoumore ma che ha dimezzato le provviste …
Nella fiera sono stati allestiti due stand, uno riservato a Salicevivo e uno a Creazioni Gienne. Nel primo sono stati esposti i lavori dei vari associati e nell’altro i lavori di Nico, ma senza divisori, creando uno spazio unico che è stato vissuto in ogni momento del giorno. Uno spazio dove si sono mostrati i propri lavori e ammirati quelli degli altri, dove si sono raccontati aneddoti e scambiate conoscenze, dove si sono discusse opinioni e fatti progetti, dove si è intrecciato, mangiato, riso e scherzato.
I due giorni trascorsi a Salt sono stati intensi e pieni, in un’atmosfera di festa e sotto un sole piacevolmente estivo. Belli i colori dei muri intonacati e tappezzati di bandiere e striscioni a favore del referendum per l’indipendenza catalana, che aldilà del loro significato conferivano alle case un aspetto festoso. E a testimonianza di una tradizione viva e sentita, quella del “cistell”, gli abitanti di Salt avevano adornato i balconi e i terrazzi delle loro case con cesti e oggetti intrecciati di uso domestico.
Protagonisti della manifestazione ovviamente tutti gli artigiani, che in un continuo via vai da uno stand all’altro si scambiavano saluti, complimenti, materiali, utensili, tecniche ed esperienze… e probabilmente anche qualche pettegolezzo. E la cena di sabato sera, con i partecipanti riuniti attorno ai tavoli disposti sotto il sagrato della chiesa del 1600 dedicata a San Cugat de Salt, è stata un momento conviviale coinvolgente e distensivo. Con un menù semplice e gustoso: “fideus al sugo di pesce” , “paella con verdure” e una insalata con una deliziosa salsa all’aglio. Torta e naturalmente vino.
Il ritorno è stato senza intoppi, con una breve visita a Girona e alla sua spendida Cattedrale. E all’incredibile e fatato laboratorio di falegnameria del signor Armand Lladò ricavato all’interno di un teatro in disuso.
I viaggiatori sono arrivati a casa di Viviana molto stanchi ma soddisfatti. Di certo arricchiti da questa esperienza, con la voglia di sperimentare nuovi intrecci e già pensando alla prossima meta del 2019: la Polonia?