URBINO 17 E 18 GIUGNO 2017
Riflessioni di viaggio
Organizzarsi tra mille “chattate”, prenotare, confermare, riconfermare, prepararsi materiale da portare, cesti panari, con quel pizzico di ansia, piacevole, che non ti lascia un secondo.
Poi la partenza; dimentico nulla?
Meno male che c’è Maurizio a controllare.
I chilometri in autostrada tra deviazioni e rallentamenti, la nuova A2 che ricorda tanto la vecchia A3, le curve e paesini dell’Italia centrale, e dopo ore di viaggio arrivi finalmente alle “Cesane”!
Stanchi, stanchissimi, ma quando alzi lo sguardo e vedi quel piccolo gioiello di “cotto” che Federico ha voluto donarci, tutta quella stanchezza che hai sulle spalle scompare.
Un sms: “Domani ritrovo alle ore 8 fuori porta Santa Lucia per entrare in centro in auto”, e lì l’indomani trovi vecchi e nuovi amici che conosci da anni ma che molti, non li avevi mai incontrati; Caio, Elis, Pippo, Enrico, Francesco, Vittoria.
Tra saluti e abbracci, Pippo ha già scovato una pianta di olmo ed è lì a raccogliere le filute verghe, arrivano gli altri, e tutti insieme ci avviamo per le ripide viuzze verso il porticato della Chiesa di San Francesco.
E mentre si montano i banchetti non si perde tempo e già si inizia ad intrecciare, non solo verghe e canne, ma concetti, idee, riflessioni.
Si perché in “mani che intrecciano” non si intreccia soltanto materiale, ma si intrecciano culture e saperi diversi dalle diverse regioni d’Italia.
Dai consigli prettamente tecnici inerenti la cesteria, si passa a quelli agronomici, dall’intreccio a spiare è un attimo e si è lì a degustare i dolci sapori della Sicilia.
E così la giornata passa allietata dalle note di “va pensiero” tra curiosi che girano per la piazza sbirciando qua e là tra cesti e canestri, nonni e genitori che felici mostrano ai loro figli e nipotini quei gesti ritmici e decisi che da piccoli osservavano affascinati, e che riaffiorano nella mente come un felice ricordo della loro fanciullezza.
Il tempo passa, in fretta, troppo in fretta, è già sera. La piazza si svuota pian piano e si raccolgo i cestini, sale il magone, perché si deve partire, ci si deve salutare.
Questi due giorni sono volati, troppo brevi per quanto intensi! Questa del 17 e 18 Giugno 2017 è stata la mia seconda partecipazione a “mani che intrecciano”, un evento che ti cambia, ti arricchisce di nuovi saperi, di nuove emozioni, perché si, Urbino sa come conquistarsi il suo posto nel cuore di chi le fa’ omaggio.